Hotel House: Vita da volontario!

Un pomeriggio all‘Hotel House, impressioni di una volontaria.
Tante lingue diverse, tanti suoni che il tuo orecchio non riesce a decifrare, che si mescolano nell’aria senza riuscire a capirne la provenienza.
Tante persone, tanti bisogni, tante esigenze, che a volte possono sembrare tante pretese.
Tanta curiosità reciproca, tante storie da raccontare, che rimangono solo appena delineate.
Tante cose da mangiare, tante cassette di frutta, tante bottiglie di succo, tanti pacchi che i volontari delle associazioni Messaggeri del Tempo e Angel Ranger hanno caricato e scaricato, sistemato con cura e con estrema pazienza.
Tanto lavoro, tanto impegno, tanta organizzazione, tanta fatica, tanto freddo.
Tutto ti sembra tanto, tutto è troppo grande, il luogo, il palazzo, il progetto con i suoi ambiziosi obiettivi, ti senti stravolta da questa vastità.
Poi giunge inaspettato un messaggio, un piccolo messaggio di un beneficiario che ha sentito il bisogno immediato di ringraziare: “Cosa posso dire! Come posso dire! Grazie dal profondo del cuore per quello che ho ricevuto oggi”.
In fondo sono solo poche parole, in fondo è l’unica voce che ha espresso gratitudine, di fronte a tutto quello che è stato fatto può sembrare poco.
E invece è tanto, più di ogni altra cosa. Tanto-Poco sono categorie arbitrarie, il senso della misura delle cose è relativo. Da sempre sono le piccole cose belle che rallegrano le giornate.
Questo messaggio ci dice che una equa ridristibuzione delle risorse, fatta con delle regole precise che evitino la corsa all’accaparramento, dà a tutti la possibilità di riconoscere il dono quotidiano, il dono che riceviamo per l’oggi.
“La gratitudine è la memoria del cuore” (Cit.) e di cuore ieri ce n’era tanto dovunque.